Sintesi dei contenuti
ToggleBitcoin Code si presenta come una piattaforma avanzata per il trading di criptovalute, rivolta anche ai principianti. Tuttavia, esaminando bitcoin-code.it pagina per pagina emergono numerosi indizi che ci inducono a ritenere che si tratti di un finto broker privo di alcuna licenza per operare nel settore finanziario. In questo articolo spieghiamo cos’è Bitcoin Code, analizziamo in dettaglio il sito ufficiale evidenziando la mancanza di trasparenza e le affermazioni sospette, e descriviamo come funzionano queste truffe nel trading online. Infine, forniremo alcuni consigli pratici per riconoscere questi schemi fraudolenti e tutelarsi.
Cos’è Bitcoin Code?
Bitcoin Code si presenta come un’app di trading automatizzato in criptovalute, promettendo di rendere il trading più semplice ed efficace per chiunque. Sul sito ufficiale vengono elencati presunti benefici dell’app: sarebbe accessibile da qualsiasi dispositivo, costantemente aggiornata e adatta sia a principianti sia a trader esperti, permettendo di risparmiare tempo e ridurre lo stress del trading manuale. In teoria, l’utente dovrebbe iscriversi gratuitamente, impostare alcuni parametri, depositare denaro e lasciare che il software identifichi operazioni profittevoli inviando notifiche. Il tutto viene descritto come un processo facile e alla portata di tutti, con frasi accattivanti del tipo “Apri un account gratis oggi!” e inviti a “unirsi al gruppo” di Bitcoin Code.
Questa presentazione sembra allettante, soprattutto per investitori principianti attratti dall’idea di guadagni automatici. Purtroppo, come vedremo, dietro queste promesse si celano diversi segnali di allarme.
Analisi del sito Bitcoin-Code.it
Per capire l’affidabilità di Bitcoin Code, abbiamo analizzato ogni sezione del suo sito ufficiale bitcoin-code.it. Ecco cosa emerge da homepage, pagina “Informazioni”, sezione contatti e altri elementi chiave:
- Homepage: La pagina principale offre una panoramica generica sul Bitcoin e il trading in criptovalute. Vengono sottolineati aspetti reali (come la volatilità delle criptovalute e la necessità di monitorare il mercato) per guadagnare credibilità. Subito dopo, però, la soluzione proposta è Bitcoin Code, definita “un’app di trading di livello avanzato che chiunque può usare”. Si afferma che grazie a questa app non servirà passare ore davanti al computer, perché il software lavorerà per l’utente. La homepage elenca benefici come la disponibilità su qualsiasi dispositivo e aggiornamenti continui, enfatizzando che anche un principiante può usarla con facilità. Queste dichiarazioni mirano chiaramente a far percepire Bitcoin Code come una piattaforma innovativa e infallibile, senza tuttavia fornire dettagli concreti su come funzioni l’algoritmo o chi vi sia dietro. Manca inoltre qualsiasi avviso sui rischi di mercato (obbligatorio nei siti di broker regolamentati) o riferimenti a licenze e organi di vigilanza finanziaria.
- Informazioni (“Chi siamo”): In questa sezione ci si aspetterebbe di trovare dettagli sull’azienda o il team che gestisce Bitcoin Code. Invece, la pagina Chi Siamo racconta una storia piuttosto vaga: si parla di “una squadra di due persone appassionate di trading” che avrebbero coinvolto sviluppatori per creare un’app rivoluzionaria. Non vengono mai forniti nomi, né della società né dei fondatori, né indicazioni su dove operi questa squadra. Si menzionano solo generici “alti e bassi” nel lancio dell’app e l’attenzione al feedback degli utenti, senza prove concrete di queste affermazioni. Questo approccio poco trasparente – raccontare una storia senza dati verificabili – è un campanello d’allarme: un intermediario finanziario legittimo di solito indica chiaramente la ragione sociale dell’azienda, il paese di registrazione, eventuali licenze e il nome dei dirigenti o fondatori. Nel caso di Bitcoin Code, l’assenza totale di riferimenti societari lascia intendere che non vi sia alcuna entità ufficiale identificabile alle spalle.
- Contatti: La pagina dei contatti su bitcoin-code.it è estremamente scarna. Non ci sono indirizzi fisici, numeri di telefono, né email dirette visibili; è presente solo un modulo web per inviare messaggi. Anche la sezione “Contatti” risulta anonima, priva di riferimenti a una sede legale o a una società registrata. Questo è un ulteriore elemento di mancanza di trasparenza. Un broker autorizzato fornisce sempre recapiti chiari (spesso più sedi, numeri di telefono internazionali, email di supporto e talvolta chat), oltre a indicare l’indirizzo della sede legale. Qui invece l’utente non ha modo di sapere dove finiscano realmente i propri dati o con chi sta comunicando.
- Testimonianze e contenuti promozionali: Sul sito italiano non sono immediatamente visibili sezioni di “testimonianze di clienti” con storie di successo, come spesso accade per altri schemi simili. Tuttavia, le promesse implicite sono evidenti nei testi: si lascia intendere che Bitcoin Code possa aiutare a “trovare ottime occasioni” e che “sarà meno stressante di molte altre piattaforme” di trading. Inoltre, occorre considerare che in altri materiali promozionali legati a Bitcoin Code sono state utilizzate testimonianze false e associazioni con personaggi famosi. Ad esempio, in passato i promotori di Bitcoin Code hanno diffuso video con un sedicente creatore del software (chiamato “Stefano Savarese” in Italia) che vantava “profitti per 18 milioni di euro in sei mesi” e prometteva “13.200 euro in 24 ore” (fonte: bluerating.com). Sono circolate anche pubblicità che accostavano Bitcoin Code a volti noti come lo chef Alessandro Borghese o l’imprenditore Gianluca Vacchi, fingendo endorsement inesistenti. Questi elementi, anche se non presenti esplicitamente sulla homepage attuale, fanno parte del circuito promozionale ingannevole attorno a Bitcoin Code. La presenza di garanzie di guadagno elevato e testimonial improbabili è tipica dei sistemi truffaldini: serve a convincere i più ingenui, ma non trova riscontro in alcuna realtà.
In sintesi, dall’analisi del sito emergono diversi segnali sospetti: nessuna indicazione su chi gestisce la piattaforma, nessun cenno ad autorizzazioni o regolamentazioni, un form di contatto anonimo e contenuti che puntano più sull’attrattiva di facili profitti che sulla trasparenza. Vediamo ora nello specifico la questione cruciale delle licenze e autorizzazioni legali, su cui ogni investitore dovrebbe concentrarsi prima di affidare soldi a un servizio di trading.
Bitcoin Code è privo di licenza?
Uno degli aspetti più importanti da verificare in qualsiasi piattaforma di investimento è la regolamentazione. In Europa e in Italia, i broker e gli intermediari finanziari devono essere autorizzati dagli enti preposti (in Italia la Consob per i servizi di trading e consulenza finanziaria, o la Banca d’Italia per servizi di pagamento, etc.). Un broker regolamentato pubblica sul proprio sito il numero di licenza e l’autorità che lo supervisiona (ad es. Consob, CySEC, FCA…), oltre a inserire avvertenze sui rischi.
Nel caso di Bitcoin Code, non si trova alcuna indicazione di licenza. Né sul footer del sito né nelle pagine informative viene dichiarato un autorizzazione a operare sui mercati finanziari. Questo già configura una situazione anomala: operare in Italia senza autorizzazione è illegale, e di norma Consob segnala e blocca siti del genere. Proprio la Consob, in una comunicazione ufficiale, ha avvertito che l’attività svolta tramite i vari siti legati a “Bitcoin Code” «non è riconducibile ad alcun soggetto autorizzato in Italia» (fonte: bluerating.com). In altre parole, nessuna società dietro Bitcoin Code risulta avere le carte in regola per offrire servizi di investimento nel nostro Paese.
Un ulteriore approfondimento rivela dettagli ancora più preoccupanti. Nel 2019, Consob ha rilevato che registrandosi a Bitcoin Code si veniva indirizzati a un broker denominato “Brokerz”, già sanzionato e inserito nella lista nera Consob in quanto abusivo. Questo significa che Bitcoin Code fungeva (e con ogni probabilità funge tuttora) da esca commerciale: raccoglie le iscrizioni degli utenti e le passa a broker non regolamentati, i quali poi contattano gli utenti per farsi versare denaro. Siamo quindi di fronte a un meccanismo ben collaudato di intermediazione illecita: Bitcoin Code non è esso stesso un broker con licenza, ma un sito vetrina che promette un software miracoloso e in realtà dirotta gli utenti verso operatori non autorizzati.
Da notare inoltre che nessuna informazione societaria è fornita sul sito. Nei Termini di utilizzo (Terms of Use), Bitcoin Code si descrive genericamente come un portale che fornisce informazioni su “piattaforme di terze parti per il trading di Bitcoin”, segno che non è neppure un soggetto giuridico attivo negli investimenti, ma un semplice affiliato. Non viene indicata la ragione sociale della “Company” citata nei Termini, né un indirizzo legale. Anche nel registro Whois del dominio spesso queste entità oscurano i dati. Questo totale anonimato aziendale è incompatibile con un servizio finanziario legittimo. Un intermediario vero deve essere una società registrata (S.p.A., Ltd, etc.) e facilmente rintracciabile nei registri ufficiali. Bitcoin Code non fornisce nulla di tutto ciò, confermando la natura sospetta della piattaforma.
In base a questi elementi, possiamo affermare che Bitcoin Code non dispone di alcuna licenza valida (né italiana, né estera riconosciuta) per operare come broker o consulente finanziario. La mancanza di riferimenti a organi regolatoricome Consob, ESMA o altri sul sito è un chiaro segnale d’allarme. Come ricorda la stessa Consob, quando soggetti non autorizzati offrono servizi finanziari al pubblico, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di vere e proprie truffe.
Come funziona la truffa Bitcoin Code
Le modalità operative di Bitcoin Code rispecchiano quelle di molte truffe nel trading online rivolte a un pubblico inesperto. Ecco in concreto come attirano e ingannano gli utenti questi falsi broker:
- Pubblicità ingannevoli: Tutto inizia spesso con annunci aggressivi su internet, social network o email, che promettono guadagni facili e veloci grazie a un nuovo software o metodo di investimento. Parole chiave come “diventa milionario con Bitcoin”, “opportunità straordinaria”, “bastano 250€” sono comuni. Nel caso di Bitcoin Code, come visto, si è arrivati a promettere oltre 13 mila euro in un giorno o a mostrare sedicenti inventori miracolosi. Queste pubblicità talvolta usano anche falsi articoli di giornale o finti endorsement VIP per sembrare credibili. Un utente alle prime armi, incuriosito dalla prospettiva di fare soldi facilmente, clicca e arriva al sito ufficiale.
- Iscrizione e raccolta dati: La pagina web chiede di registrarsi inserendo nome, email e telefono (e talvolta altri dati). Questo passo sembra innocuo – “registrati gratis per saperne di più” – ma in realtà ha due scopi: (1) ottenere i dati di contatto dell’utente; (2) preparare il passaggio successivo verso il vero obiettivo, ovvero il deposito di denaro su un conto trading. Bitcoin Code, ad esempio, dopo la registrazione mostra una schermata di benvenuto che comunica l’avvenuta iscrizione e parla di bonus e tassi di successo fino all’88% per invogliare a procedere. In quel momento l’utente viene reindirizzato alla piattaforma di un broker online affiliato, non a un fantomatico software proprietario.
- Deposito di denaro su conto non regolamentato: Una volta registrato, all’utente viene chiesto di finanziare il contoappena creato presso il broker collegato. In genere l’importo minimo richiesto è attorno ai 250 euro/dollari. Spesso compare una pagina per effettuare subito il pagamento (con carta di credito o bonifico) e iniziare a “far lavorare il software”. Va sottolineato che a questo punto il denaro non sta andando a Bitcoin Code in sé, ma al broker partner, il quale non ha licenza (come Brokerz o altri operatori opachi). L’utente è indotto a credere che sia tutto parte del sistema promesso, mentre in realtà sta depositando fondi presso un soggetto esterno e sconosciuto.
- Illusione e pressione psicologica: Dopo il primo deposito, scatta la fase di corteggiamento insistente. I truffatori di solito fanno contattare l’utente da un “account manager” o “esperto di trading” (in realtà un operatore del call center del broker abusivo). Questa persona si complimenta per l’iscrizione, offre aiuto e soprattutto cerca di convincere a investire somme maggiori con la promessa di profitti ancora più alti. Spesso vengono mostrate all’utente piattaforme di trading truccate, che inizialmente fanno apparire qualche piccolo guadagno, così da spingerlo a fidarsi e versare di più. Nel frattempo, i dati personali forniti sono entrati in un circuito di marketing: non è raro che l’utente inizi a ricevere telefonate continue sul trading da vari numeri e email promozionali, perché i suoi contatti potrebbero essere rivenduti a più broker senza scrupoli.
- Cosa accade davvero (nessun software rivoluzionario): Il punto cruciale è che il software promesso non esiste o è irrilevante. In casi come Bitcoin Code, tutto si riduce a questo: l’utente viene abbandonato a sé stesso su una piattaforma di trading generica e rischiosa. Dunque l’utente si trova magari su un conto trading vero, ma di un broker non trasparente, senza nessuna strategia automatica vincente. Se prova a utilizzare da solo la piattaforma, quasi certamente incapperà in perdite – e non c’è nessun algoritmo segreto che gli genera profitto come sperava.
- Problemi di prelievo e sparizione dei fondi: L’aspetto più drammatico arriva quando la persona, insospettita, decide di ritirare i propri soldi residui o gli eventuali profitti mostrati a schermo. I broker truffaldini infatti non consentono facilmente i prelievi. Possono inventare scuse (ad esempio chiedere il pagamento di fantomatiche tasse o commissioni prima di sbloccare il prelievo) o semplicemente interrompere i contatti se capiscono che non arriveranno altri depositi. Spesso i contratti-capestro di questi siti prevedono penali assurde che di fatto azzerano il saldo in caso di richiesta di prelievo. In molti casi, purtroppo, il denaro versato sparisce definitivamente nei circuiti off-shore di queste organizzazioni criminali.
In sintesi, Bitcoin Code e servizi analoghi operano come schemi di acquisizione clienti per broker abusivi. Promettono guadagni facili col trading automatico, ma in realtà guadagnano loro portando nuovi depositi al broker non autorizzato. Non offrono reale assistenza né tecnologie innovative – tutto si basa su inganno e false promesse.
Segnali per riconoscere queste truffe
Fortunatamente, esistono vari indizi ricorrenti che possono aiutarci a riconoscere una truffa nel trading online prima di cadervi vittima. Ecco alcuni consigli utili per difendersi:
- Verificare le autorizzazioni: come regola generale, bisogna sempre controllare se la piattaforma è autorizzata dagli enti di vigilanza. In Italia, Consob mette a disposizione elenchi di intermediari autorizzati; se un sito non compare in questi registri o peggio è segnalato nella blacklist Consob, occorre evitarlo. La stessa Consob raccomanda: se vieni contattato o trovi un sito che propone trading online, “verifica che sia autorizzato”consultando gli elenchi ufficiali (fonte: consob.it). In mancanza di licenza, non depositare alcun denaro.
- Attenzione a profitti garantiti e slogan esagerati: Nessun operatore serio garantisce profitti né usa toni sensazionalistici. Frasi tipo “è facile e senza rischio”, “guadagni assicurati”, “diventa ricco in pochi giorni” sono campanelli d’allarme immediati. Il trading comporta sempre rischio; chi lo nega sta cercando di truffarvi.
- Occhio alla trasparenza del sito: Verificate se sul sito ci sono informazioni societarie chiare (nome dell’azienda, indirizzo, licenze, termini e condizioni dettagliati). Se mancano contatti verificabili o se il sito è registrato da pochissimo tempo, la prudenza è d’obbligo. Anche errori grammaticali grossolani o pagine costruite in modo raffazzonato possono indicare un sito clone poco professionale.
- Non cedere alle pressioni e all’urgenza: I truffatori puntano sulla fretta (offerte “solo per oggi”, posti limitati, chiamate insistenti). È fondamentale mantenere il sangue freddo. Non fatevi mai convincere a versare denaro aggiuntivo perché “l’occasione scade” – è una tecnica di manipolazione. Un investimento valido non ha così fretta di prendere i vostri soldi.
- Proteggere i propri dati personali: Fornire numero di telefono e email su siti poco affidabili porta a essere bersagliati da chiamate spam. Meglio evitare di inserire dati sensibili su form non verificati. Se l’avete già fatto e vi stanno tempestando di telefonate, non versate altri soldi per nessun motivo e diffidate delle nuove proposte di investimento miracoloso che vi faranno.
- Segnalare e denunciare: Se siete incappati in una truffa come Bitcoin Code e avete perso dei soldi, non vergognatevi e denunciate l’accaduto alle autorità. Potete segnalare il sito alla Consob (che aggiorna costantemente la lista dei siti da oscurare) e sporgere denuncia alla Polizia Postale o alla Guardia di Finanza. Le segnalazioni aiutano a fermare queste attività illecite e, in alcuni casi, potrebbero permettervi di partecipare a eventuali azioni collettive per provare a recuperare i fondi (anche se purtroppo le chance di recupero sono basse, vale la pena tentare tramite le vie legali).
Come recuperare il capitale
Se sei stato derubato da Bitcoin Code o da altri siti che utilizzano sistemi del genere è bene chiarire che, generalmente, i profitti che appaiono sulle piattaforme di trading sono assolutamente inesistenti e hanno solo lo scopo di incentivare le vittime a effettuare nel tempo nuovi investimenti, di importi sempre maggiori. Si tratta di psicologia spicciola: se vinci ti viene voglia di continuare a giocare.
Quando parliamo di recupero, quindi, ci riferiamo solo al capitale (cioè ai soldi versati di tasca propria) e non anche alle apparenti rendite, plusvalenze e guadagni ottenuti.
La seconda premessa da considerare, riguarda le strategie di recupero: la regola è che non ci sono regole e ogni caso è sempre infinitamente diverso da ogni altro, per cui anche il modus procedendi dovrà essere valutato caso per caso.
Ciò che invece accomuna ogni caso, invece, è che sempre i truffatori puntano alla a far business su quelle vittime che completamente rinunciano ad intraprendere ogni attività di recupero. Come spieghiamo approfonditamente in quest’articolo sono la maggior parte, almeno il 90%. Ora tocca a te scegliere da parte stare e, se decidi di batterti per recuperare quanto ti è stato rubato, il primo passo è fissare subito u


Una risposta
Sono 4/5 anni che sono stata truffata però ogni anno altre persone mi contattano per cercare di avere il codice che mi arriva sul telefono discendo di volermi aiutare. Visto che sono stata dalla polizia postale, quest’anno gli ho risposto gli denuncio se mi disturbano di nuovo.