Sintesi dei contenuti
ToggleIn questo specifico approfondimento ci siamo già occupati delle truffe romantiche. Per dirla in breve, sfruttando i sentimenti e il bisogno di affetto delle persone, i truffatori costruiscono legami virtuali che sembrano autentici, ma che hanno un unico obiettivo: ottenere fiducia, manipolare e, infine, appropriarsi di somme di denaro o di dati sensibili.
Facciamo qualche esempio di truffa romantica
Storia di Anna: l’amore nato su Facebook
Anna, 62 anni, vedova da qualche anno, si iscrive a Facebook per restare in contatto con vecchi amici. Un giorno riceve la richiesta di amicizia da parte di Marco, un medico italiano impegnato in missioni umanitarie in Africa. Marco si mostra gentile, attento, sempre presente con un messaggio di buongiorno e condivisioni sulle difficoltà che affronta ogni giorno. Col tempo, Anna si sente di nuovo amata e ascoltata. Quando Marco le racconta di essere stato derubato e di avere bisogno di una somma urgente per tornare in Italia, Anna non esita: effettua un bonifico di 2.000 euro. Da quel momento, Marco sparisce e il profilo viene cancellato.
Il caso di Paolo: la truffa su una app di incontri
Paolo, 48 anni, utilizza una popolare app di incontri. Conosce una donna, Maria, che vive all’estero e sembra condividere le sue passioni. Dopo settimane di messaggi e videochiamate (in realtà, video pre-registrati), Maria annuncia di voler raggiungere Paolo in Italia, ma di aver bisogno di soldi per pagare il visto e il volo. Paolo le invia 1.500 euro. Anche in questo caso, dopo il trasferimento, il profilo scompare e Maria non risponde più.
La storia di Luigi: dall’amore virtuale alla truffa del trading
Luigi, 56 anni, conosce su un social una donna affascinante che si presenta come esperta di finanza. Dopo settimane di messaggi, lei lo coinvolge sempre più nelle sue “success story”, mostrandogli una vita di lusso e guadagni facili grazie al trading online. Incuriosito, Luigi accetta di investire su una piattaforma da lei indicata, versando una prima somma.
Col tempo, le richieste di denaro si moltiplicano: ogni volta c’è una scusa per “sbloccare i profitti” o coprire fantomatiche spese di gestione. Quando Luigi prova a ritirare quanto guadagnato, scopre che il suo conto è bloccato e la donna sparisce nel nulla, lasciandolo senza soldi e con un profondo senso di vergogna.
Come tutelare le vittime (prima di tutto da se stesse!)
Ciò che accomuna le vittime di queste tre truffe (e di tutte le numerose altre testimonianze raccolte nel corso degli anni), è il loro desiderio di approcciarsi incondizionatamente a nuove affettività. Per desiderio di compagnia o di trasgressione, per solitudine o eccessiva disponibilità verso il prossimo, è evidente che determinati profili psicologici sono più inclini a cadere in raggiri del genere.
Anche quando la truffa sarà ormai conclamata, le vittime difficilmente ammetteranno di aver bisogno di aiuto e quella che potrebbe sembrare una occasionale ingenuità potrebbe molto probabilmente ripetersi in ogni successiva opportunità.
Quindi, se sai di un tuo familiare che rischia di dilapidare un intero patrimonio regalando ad estranei conosciuti su internet (dalla dubbia buona fede) i risparmi di una vita, c’è un particolare strumento di cui puoi servirti, per prestargli soccorso: l’amministrazione di sostegno.
Il difficile ruolo dei familiari: tra desiderio di aiuto e timore di ferire
Di fronte a situazioni così dolorose, spesso sono i familiari a rendersi conto per primi della truffa in atto e a provare un profondo desiderio di proteggere la persona cara dalle conseguenze di scelte dettate dalla manipolazione o dalla fragilità emotiva. Tuttavia, questa volontà di aiuto si scontra con un sentimento altrettanto forte: la paura che un intervento “esterno”, come la richiesta dell’amministrazione di sostegno, possa essere vissuto dalla vittima come un atto di sfiducia, una punizione o una dichiarazione implicita di incapacità.
Molti figli, coniugi o fratelli esitano a rivolgersi al tribunale, temendo di incrinare il rapporto di fiducia con il proprio caro. Spesso prevale il timore di essere accusati di voler “controllare” o di non rispettare la sua autonomia, proprio in un momento di particolare fragilità. Non è raro che la persona vittima della truffa, ancora legata emotivamente al truffatore e ignara della manipolazione subita, reagisca con rabbia o delusione, sentendosi tradita dai familiari.
È un conflitto profondo e doloroso, che richiede attenzione, sensibilità e, spesso, il supporto di un legale esperto per spiegare che la richiesta di amministrazione di sostegno non è una punizione né una dichiarazione di incapacità, ma uno strumento di tutela temporaneo, pensato per il bene e la salvaguardia del patrimonio e della serenità della persona più vulnerabile.
L’Amministrazione di sostegno nelle truffe romantiche
Introdotta con la Legge 6/2004 (articoli 404-413 c.c.), l’amministrazione di sostegno è oggi il rimedio più flessibile e meno invasivo per tutelare chi, per infermità o menomazione fisica o psichica, si trova nell’impossibilità – anche temporanea – di provvedere ai propri interessi.
- Art. 404 c.c.: consente di richiedere la nomina di un amministratore di sostegno presso il Tribunale del luogo di residenza dell’interessato.
- Art. 406 c.c.: legittima a presentare ricorso non solo il diretto interessato, ma anche familiari entro il 4° grado, affini entro il 2°, conviventi stabili, tutori/curatori e il Pubblico Ministero.
- Art. 408 c.c.: stabilisce le incompatibilità e i criteri di scelta dell’amministratore di sostegno.
- Art. 409-410 c.c.: disciplinano i poteri, i doveri e i limiti dell’amministratore di sostegno.
Giurisprudenza recente
La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 11140/2022 e successivamente con Cass. civ., sez. I, n. 32649/2023, ha ribadito che la nomina dell’amministratore di sostegno può essere richiesta anche in presenza di manipolazione psicologica reiterata (tipica delle truffe sentimentali) qualora sia dimostrata l’incapacità della vittima di amministrare in modo consapevole il proprio patrimonio.
Inoltre, il Tribunale di Milano (decreto 17 febbraio 2023) ha evidenziato come “la vulnerabilità emotiva indotta da raggiri sentimentali costituisca causa sufficiente per la limitazione della capacità d’agire, finalizzata a proteggere il soggetto da ulteriori pregiudizi economici”.
Come richiedere l’amministrazione di sostegno nelle truffe romantiche
Procedura semplificata:
- Preparazione del ricorso
Il ricorso deve essere depositato presso la Volontaria Giurisdizione del Tribunale della residenza della persona da proteggere e deve contenere:- Dati anagrafici del beneficiario e dei parenti prossimi.
- Motivi della richiesta (con riferimenti agli episodi di truffa e alla situazione di vulnerabilità).
- Indicazione di eventuali amministratori di sostegno “preferiti”.
- Allegati utili
- Documentazione medica attestante fragilità o incapacità (anche temporanea).
- Prove della truffa: bonifici, conversazioni, testimonianze di familiari.
- Nomina
Il Giudice Tutelare, sentiti il beneficiario e i parenti, valuta la situazione e può adottare anche provvedimenti urgenti (art. 405 c.c.) per evitare ulteriori disposizioni patrimoniali dannose. - Funzioni dell’amministratore
- Bloccare movimenti bancari non autorizzati.
- Negare consenso a trasferimenti di denaro sospetti.
- Assistere la persona negli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione.
L’intervento di un avvocato esperto in reati finanziari è fondamentale per:
- Valutare se sussistano i presupposti per l’amministrazione di sostegno o, nei casi più gravi, l’interdizione.
- Redigere correttamente il ricorso, individuando le prove e tutelando gli interessi della vittima e della famiglia.
- Fornire supporto nelle fasi di denuncia e nell’assistenza in sede penale per perseguire i responsabili.
Nota bene: la revoca degli atti di disposizione patrimoniale compiuti sotto manipolazione è possibile solo in casi specifici (vizi della volontà ex artt. 643, 428 c.c.) e va valutata caso per caso.
Domande frequenti sulle truffe sentimentali e la tutela dei parenti fragili
Cosa fare se si scopre che un parente sta inviando denaro a un “fidanzato” online?
Raccogli subito tutte le prove, cerca di parlarne con la persona senza accusarla, rivolgiti a un legale e valuta la strada dell’amministrazione di sostegno.
È possibile bloccare il conto corrente della persona vittima?
Solo con un provvedimento del Giudice Tutelare (amministrazione di sostegno o interdizione) è possibile limitare la disponibilità dei fondi.
La polizia può aiutare a recuperare i soldi inviati?
Prima di presentare denuncia è bene rivolgersi ad un Avvocato esperto in reati finanziari per valutare i presupposti e studiare le giuste strategie di recupero da attuare. L’importante è non rassegnarsi e affidarsi a chi abbia esperienza in materia. Se vuoi puoi contattare i nostri esperti fissando una consulenza gratuita.
Quando si può chiedere la nomina di un amministratore di sostegno?
Ogni volta che una persona, a causa di manipolazioni psicologiche, non è più in grado di amministrare consapevolmente il proprio patrimonio o rischia di esporsi a debiti eccessivi.
