Conti dormienti: cosa sono, come si attivano e come ottenere il rimborso

conti dormienti

I conti dormienti rappresentano una realtà poco conosciuta, ma di grande rilevanza per i risparmiatori italiani. Si tratta di conti correnti, libretti di risparmio o strumenti finanziari che non registrano alcuna movimentazione per un periodo di tempo prolungato e il cui saldo supera i 100 euro.

Vediamo nel dettaglio cosa si intende per conto dormiente, quali sono le conseguenze per i titolari e cosa fare per recuperare le somme devolute allo Stato.

Cosa sono i conti dormienti

Un conto dormiente è un rapporto bancario o postale (conto corrente, libretto di risparmio, deposito titoli, fondo d’investimento, polizza assicurativa, ecc.) che non presenta alcuna movimentazione per almeno 10 anni, e il cui saldo è pari o superiore a 100 euro.

Il periodo di inattività si riferisce a qualsiasi tipo di operazione eseguita dal titolare o da eventuali delegati. Basta anche un’operazione minima (come una richiesta di estratto conto o un accesso al proprio home banking) per evitare lo stato di dormienza.

La normativa sui conti dormienti: cosa dice la legge

Fino al 2007, i saldi dei conti non movimentati rimanevano a disposizione degli istituti bancari, che potevano gestirli liberamente. La situazione è cambiata con l’articolo 1, comma 345 della Legge Finanziaria 2006 (L. n. 266/2005), che ha introdotto la disciplina sui conti dormienti.

La legge ha previsto che le somme depositate nei conti dormienti vengano trasferite a un fondo pubblico, gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), destinato in origine a indennizzare:

  • Le vittime di frodi finanziarie e truffe bancarie;
  • I risparmiatori coinvolti nel default argentino;
  • Gli investitori penalizzati dal crac Parmalat e altri scandali;
  • I precari della pubblica amministrazione (solo in linea teorica).

Negli anni, però, il fondo si è rivelato meno consistente di quanto inizialmente previsto, e gli utilizzi effettivi sono stati più limitati rispetto agli intenti originari.

La procedura: quando un conto diventa dormiente

Perché un conto venga formalmente dichiarato dormiente, la legge impone una procedura precisa, che si articola in diverse fasi:

  1. Decorrenza del termine decennale:
    Dopo 10 anni di totale inattività, la banca o l’intermediario finanziario è tenuto ad avviare la procedura di accertamento.
  2. Comunicazione al titolare:
    L’istituto invia una raccomandata all’ultimo indirizzo noto del titolare, informandolo del rischio di devoluzione delle somme al fondo pubblico.
  3. Termine per attivarsi:
    Il cliente ha 180 giorni di tempo dalla ricezione della raccomandata per effettuare un’operazione qualsiasi, oppure per comunicare per iscritto la volontà di mantenere attivo il conto.
  4. Chiusura e pubblicazione:
    Se il titolare rimane inerte, la banca chiude il rapporto entro il 31 marzo e pubblica un avviso cumulativo con l’elenco dei titolari dei conti dormienti:
    • Su un quotidiano nazionale;
    • Sul sito ufficiale del MEF.
  5. Devoluzione delle somme:
    Entro il 31 maggio, le somme giacenti vengono trasferite al Fondo rapporti dormienti istituito presso il Ministero dell’Economia.

Come interrompere o evitare la devoluzione

Il cliente può interrompere la procedura in qualsiasi momento prima della devoluzione semplicemente effettuando una movimentazione o esprimendo per iscritto la volontà di mantenere in vita il conto.

È importante sapere che la procedura può essere annullata anche dopo il termine dei 180 giorni, ma in questo caso il cliente dovrà rimborsare alla banca i costi sostenuti per l’attivazione della pratica.

Come ottenere il rimborso di un conto dormiente

Dal 2010, la gestione delle richieste di rimborso è stata affidata alla CONSAP (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici S.p.A.), società controllata dal MEF.

Chi può chiedere il rimborso?

  • Il titolare originario del conto o del libretto;
  • Gli eredi legittimi o testamentari;
  • Altri soggetti aventi diritto dimostrabile.

Cosa occorre fare

  1. Verificare se il proprio nominativo è presente negli elenchi pubblicati da CONSAP sul sito www.consap.it;
  2. Compilare il modulo online di richiesta di rimborso, allegando tutta la documentazione richiesta (documenti d’identità, dichiarazioni sostitutive, atti di successione, ecc.);
  3. Inviare la richiesta secondo le modalità indicate (PEC o raccomandata A/R).

La procedura è gratuita e la richiesta può essere effettuata in qualsiasi momento, anche molti anni dopo la devoluzione.

Quanto tempo ci vuole per ottenere il rimborso?

I tempi di risposta variano, ma generalmente entro 90-120 giorni dalla presentazione della documentazione completa, CONSAP fornisce l’esito della domanda. In caso positivo, le somme vengono accreditate direttamente al richiedente.

Cosa fare per tutelarsi dai conti dormienti

Per evitare che i propri risparmi finiscano tra i conti dormienti e siano trasferiti al fondo pubblico, è sufficiente:

  • Effettuare almeno un’operazione ogni 10 anni;
  • Tenere sempre aggiornati i propri dati anagrafici e di contatto con la banca;
  • Verificare periodicamente lo stato dei propri rapporti bancari o finanziari;
  • Prestare attenzione alle comunicazioni della banca o della posta.

Nel caso in cui il proprio conto sia già stato chiuso e le somme devolute, è sempre possibile agire per ottenere il rimborso con l’assistenza di un avvocato o attraverso un’associazione di consumatori.

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