Il segreto delle truffe legate al trading

il segreto delle truffe del trading

In questo precedente approfondimento ti abbiamo raccontato come generalmente avvengono le truffe legate al trading on line, come avviene l’adescamento e come generalmente convincono le loro vittime a versare decine (o centinaia) di migliaia di euro. È utile che tu lo legga per poter comprendere se anche nel tuo caso si sia trattato di una truffa. 

Usare pagamenti tracciabili e farla franca

Adesso vogliamo spiegarti come in realtà funzionano queste truffe, il segreto che c’è dietro, ed in particolare come è possibile che ricevano i loro pagamenti mediante strumenti tracciabili e come ugualmente riescano a farla franca. Se ci pensi nessun reato avviene mai con queste modalità: insomma, ti truffano (cioè commettono un reato) e il pagamento te lo chiedono tramite bonifico bancario, tramite versamento con carta di credito o tramite criptovaluta. In ogni caso si tratta di strumenti di pagamento tracciati, per cui basta seguire il flusso del danaro per arrivare diritti diritti a chi ti ha derubato.

Se hai ancora de i dubbi sull’argomento, su cosa si intenda comunemente per tracciabilità di un pagamento e sul come anche i pagamenti mediante criptovalute possono essere tracciati, ti raccomando di leggere con attenzione questi due contenuti, in cui spiegheremo: cosa significa che un pagamento con bonifico è tracciabile, perché anche i pagamenti in criptovaluta sono tracciabili.  

Tornando all’argomento principale e al segreto che c’è dietro le truffe legate al trading e all’espediente grazie al quale la fanno franca malgrado la tracciabilità dei pagamenti che percepiscono, per intenderci meglio sulla questione, è opportuno ribadire un concetto elementare: chiunque commette un reato ha interesse a preservare la sua impunità e quindi il suo anonimato. Non si è mai sentito di un ladro o un qualsiasi altro criminale (un politico corrotto, un sequestratore, un ricattatore, un rapinatore o quel che sia) che per farsi pagare per il suo reato chieda un bonifico sul suo conto bancario, sembrerebbe quasi una barzelletta…per queste cose si usano i contanti, le valigette piene di soldi o le “bustarelle”. E allora, quindi, come fanno questi a incassare quel che rubano dovendo dichiarare, per il bonifico, non solo la loro identità perfino gli estremi del conto (ovvero l’Iban) su cui i soldi andranno a finire? Ma se è davvero così semplice risalire all’identità dei truffatori, come è possibile che stiano ancora lì a proporre le loro fregature, impuniti e sereni? Come è possibile che almeno i loro siti non siano stati oscurati e i loro conti bancari posti sotto sequestro? 

Come è possibile?

È possibile semplicemente perché solo una piccolissima parte delle persone che subiscono una truffa su internet (ed in particolare una truffa finanziaria), decidono di reagire in modo professionale, preciso e mirato. La maggiore parte delle persone si lascia truffare e non fa un bel nulla! Le ragioni possono essere tante: c’è chi si lascia vincere dalla rassegnazione; c’è chi per pudore non accetta di raccontare neanche in famiglia la propria sventura e la propria ingenuità; che chi non trova avvocati sufficientemente esperti in materia da cui farsi assistere o chi trova avvocati che per il proprio onorario chiedono un occhio della testa.

Questo è un nodo fondamentale di tutto il ragionamento a cui abbiamo dedicato questo specifico approfondimento.

Immaginiamo, quindi, che solo un venti percento delle vittime (forse anche meno) decida di agire legalmente e abbia la fortuna di affidarsi ad avvocati che sappiano come muoversi per affrontare un caso del genere. Ai truffatori basterà restituire il maltolto a questa piccolissima percentuale e continuare beatamente a truffare tutti gli altri, senza il minimo fastidio o la preoccupazione di conseguenze legali per i propri crimini. Il segreto è semplicemente e banalmente questo: truffo dieci persone. Di queste dieci, ce ne sono un paio che mi danno qualche preoccupazione? Bene, le rimborso e continuo a guadagnare sugli altri.

Bisogna, quindi, convincere i truffatori che per loro è più conveniente restituirti quel che ti devono, bisogna creargli qualche preoccupazione.

A questo punto, tocca a te decidere se vuoi far parte di quel venti percento o se invece preferisci rassegnarti ad aver mandato in fumo i tuoi risparmi, senza neanche aver provato a recuperarli.

Tocca a te, è tutto nelle tue mani: puoi scegliere fin da subito se 📞 contattarci e passare all’azione oppure se darla vinta a chi ti ha truffato rassegnandoti all’idea di aver perso una partita che neanche hai giocato.

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