Sintesi dei contenuti
Difficilmente un venditore ci attribuirà più diritti di quanto non faccia già la legge, più spesso capiterà il contrario, ossia che il venditore tenti di limitare la propria responsabilità nei confronti del cliente con annunci o avvisi, fuorviando il consumatore poco attento.
In realtà molteplici sono gli espedienti utilizzati dai venditori, sia che essi concludano contratti al di fuori dei locali commerciali o che invece provvedano alla vendita all’interno di un negozio. Un modo per il cliente di orientarsi nel mare magnum di informazioni può essere quello di conoscere i propri diritti generali a lui riconosciuti dalla legge in quanto acquirente, e da qui procedere con la valutazione di quanto ci troviamo a leggere in negozi, o ad esserci in vario modo comunicato, in sede di acquisto.
Partendo dalla disamina delle maggiori facoltà, abbiamo il diritto di recesso. Tale diritto, concesso a chi acquista al di fuori dei locali commerciali, non può in alcun modo essere limitato dal venditore, pertanto saranno da considerarsi illegittimi tutti i tentativi fatti dal venditore volti a limitarne l’efficacia.
Il diritto di recesso
Non potranno essere considerati validi gli annunci che limitano la tempistica per l’esercizio del diritto di recesso, che è sempre di 14 giorni, indipendentemente da quanto dica il venditore. Ed ancora, non è da considerarsi limitante il fatto che la confezione sia stata aperta: nessun prodotto può essere oggetto di recesso solo a condizione che sia ancora imballato, o col sigillo, o non utilizzato. La legge, infatti, stabilisce che il prodotto debba solamente conservare la sua sostanziale integrità, il che significa che nonostante sia stato provato dall’acquirente, che ne abbia fatto un uso normale, il prodotto non abbia assolutamente perso la propria utilità iniziale. Dunque illegittimi saranno tutti gli annunci che condizionano il recesso al fatto che un prodotto abbia ancora la confezione integra o no sia mai stato usato.
Alla regola che il recesso entro i 14 giorni dall’acquisto di un prodotto fuori i locali commerciali, vi può essere un’eccezione. Talvolta infatti, i venditori, pur di accaparrarsi clienti, consentono che l’acquisto fatto all’interno del negozio possa essere sostituito o rimborsato entro pochi giorni. In questo caso, quindi, anche in assenza di difetti che ne giustificherebbe l’applicazione della garanzia per vizi, il venditore consente volontariamente la possibilità di recesso dell’acquirente messo nella condizione di sostituire il bene o addirittura chiederne il rimborso del prezzo pur in assenza di difetti, ma solo per un personale ripensamento.
La garanzia
Altro campo dai confini spesso indefiniti è quello della garanzia.
Questa é prevista dalla legge per tutti i prodotti oggetto di acquisto ed ha validità di due anni. Copre i vizi, le difformità, o i difetti che il prodotto può mostrare da subito o successivamente al primo utilizzo. In questo caso il venditore avrà l’obbligo di riparare il prodotto a proprie spese o di sostituirlo. Tale garanzia non può essere derogata dal venditore, pertanto saranno da considerarsi senza valore gli avvisi che, ad esempio, limitino la garanzia ad un periodo più breve. Ma non basta, anche in questo caso sottoporre la garanzia alla condizione che il prodotto venga presentato nel suo imballo originale ed integro non può considerarsi pienamente legittimo, data la difficoltà che può incontrare un soggetto nel mantenere per un periodo lungo, ossia i 2 anni, la confezione di un prodotto che può essere anche ingombrante.
Inoltre la legge, per quanto sottoponga la garanzia del prodotto alla prova dell’acquisto, non vincola la stessa al solo scontrino fiscale, ben potendo esserne prova altri fattori. Pertanto, il venditore non può obbligare il cliente all’esibizione dello scontrino per la applicazione della garanzia.
Alla regola della garanzia vi è però un’eccezione. Quando il prodotto messo in vendita è usato, per l’applicazione della garanzia, bisogna distinguere: a) se il venditore è un venditore professionale, allora la garanzia opererà anche sul prodotto usato, b) viceversa, ove invece sia un venditore privato, la garanzia non potrà trovare applicazione.
Bufale
Riassumendo, saranno da considerarsi invalide espressioni del tipo:
– il diritto di recesso è concesso entro 7 giorni dall’acquisto, e solo a condizione che il prodotto non sia stato usato e si trovi ancora nella sua confezione riportante il sigillo;
– la sostituzione del prodotto difettoso sarà possibile solo entro 8 giorni dall’acquisto;
– per l’applicazione della garanzia si richiede la consegna del prodotto nel proprio imballaggio originale ancora integro;
– la perdita dello scontrino determinerà la decadenza del diritto dell’acquirente alla garanzia del prodotto;
ecc…